Anche nel mese di giugno INPS eroga l’importo dell’Assegno Unico a chi spetta, ma in questo mese bisogna prestare più attenzione.
Da quando è entrato in vigore nel 2022, l’Assegno Unico Universale per i figli a carico ha sostituito tutte le altre forme di benefit riservati ai minori.
A differenza delle misure del passato, però, l’AU necessita di documentazione specifica, soprattutto l’ISEE, che deve essere prodotto dagli interessati al beneficio e aggiornato ogni qual volta cambia la composizione/reddito del nucleo familiare in oggetto.
Le date di erogazione del mese di giugno, però presentano una doppia opzione, proprio a causa di aggiornamenti e controlli effettuati dall’INPS, ecco tutto quello che c’è da sapere.
Come da comunicazione rilasciata agli inizi di gennaio dall’INPS, sono disponibili le date di erogazione dell’Assegno Unico anche per il mese di giugno, ma con qualche opzione in più.
A chi spetta il beneficio, l’assegno dovrebbe arrivare intorno ai giorni 17-19, ma solamente alle famiglie che nel corso degli ultimi mesi non hanno avuto variazioni nel nucleo. Quindi gli importi saranno uguali a quelli di maggio.
Per le famiglie che invece hanno avuto cambiamenti nell’ISEE (nuova gravidanza, aumento o diminuzione drastica delle entrate economiche, un figlio diventato maggiorenne eccetera) il pagamento, ricalcolato in base ai nuovi parametri, arriverà tra il 24 e il 30 giugno.
Fondamentale è che in caso di variazioni nell’ISEE si proceda a inviare la documentazione corretta entro la fine del mese di giugno, affinché INPS possa erogare, se spettanti, anche gli arretrati.
Infine, le famiglie che si apprestano a inoltrare la domanda in questo mese di giugno, vedranno l’erogazione partire dal mese di luglio.
Gli importi dell’Assegno Unico sono stabiliti in base all’art. 4, co. 11, del d. lgs. n. 230/2021, ai sensi di cui l‘importo dell’assegno Unico varia anche in base al costo della vita. In questo senso, infatti, molte famiglie hanno notato dei lievi aumenti già a partire da gennaio 2024, ma c’è da dire che purtroppo in Italia si eroga un assegno molto inferiore rispetto agli altri Paesi UE.
Dall’ultimo rapporto Eurostat è emersa questa triste verità: gli italiani – anche considerando le differenze del costo della vita dei vari Paesi, rappresentano il “fanalino di coda”, con importi medi di circa 380 euro a fronte della media di 770 euro delle altre famiglie.
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