Molte persone che erano state originariamente escluse dall’Assegno di Inclusione potranno richiederlo fino alla fine dell’anno. Chi sono i fortunati?
Molte famiglie che, fino allo scorso anno, percepivano il Reddito di Cittadinanza sono state improvvisamente escluse dalla percezione dell’Assegno di Inclusione, trovandosi prive di un valido sussidio economico.
La ragione sta nel fatto che i requisiti richiesti per la nuova misura sono più restrittivi. Possono, infatti, beneficiare dell’Assegno di Inclusione solo i membri di nuclei familiari in cui si sono minorenni, over 60, invalidi almeno al 67% o soggetti che sono stati presi in carico dai servizi sociali comunali, dai servizi sanitari regionali o assistenziali.
Coloro che non rispettano tali condizioni sono stati esclusi dalla misura, a partire dal 1° gennaio 2024. Di recente, tuttavia, l’Assegno potrebbe essere riconosciuto anche in favore di persone che non erano state ricomprese tra i percettori originari. Per quale motivo? Analizziamo la vicenda.
Una delle ragioni per le quali si viene esclusi dall’erogazione dell’Assegno di Inclusione è l’ISEE. Se per il Reddito di Cittadinanza serviva un ISEE calcolato sulla situazione economica e reddituale di tutto il nucleo familiare riferita al 2021, per il nuovo sussidio il requisito reddituale e patrimoniale è quello relativo al 2022.
Di conseguenza, chi ha avuto un miglioramento della propria situazione economica nel 2022 ha perso le condizioni per poter rientrare tra i beneficiari dell’Assegno di Inclusione. Questa situazione, tuttavia, può essere superata, attraverso il cd. ISEE corrente. In molti casi, infatti, le migliorate condizioni reddituali del 2022 potrebbero non essere state conservate fino al 2024.
Molte famiglie, ad esempio, potrebbero ora trovarsi in una condizione di estremo disagio e necessitare di un aiuto economico. Grazie all’ISEE corrente, viene fotografata dall’INPS la situazione reddituale e patrimoniale attuale, che non prende in considerazione il 2022 che, pur positivo, potrebbe non corrispondere alla realtà dei fatti.
Le famiglie che inviano una nuova DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) per ricevere l’ISEE corrente molto probabilmente riusciranno a presentare richiesta per l’Assegno di Inclusione e a ottenere il beneficio. Di fronte all’ISEE corrente, l’INPS dovrà necessariamente aggiornare i dati dei richiedenti e accertare il diritto all’agevolazione.
Questo significa che, dal mese di luglio, l’Assegno potrebbe essere erogato in favore di molte altre persone. Attenzione, però, perché l’ISEE corrente ha una validità di soli 6 mesi dalla richiesta e, dunque, è necessario inviare domanda per il sussidio entro la fine dell’anno.
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