Quando si rischia di vedersi ridurre o di perdere l’assegno di inclusione: il punto sui requisiti importante da tener presente
La tematica che si lega alle misure di sostegno al reddito, per coloro che si trovano in una condizione economica difficile, è di estrema rilevanza, e proprio per tale ragione è bene approfondire alcuni aspetti che potrebbero portare, se presenti, alla perdita dell’Assegno di Inclusione.
In generale, un elemento importante da considerare nel merito del sistema assistenziale del Paese, è il meccanismo che prevede che, per l’ottenimento di una certa misura di sostegno, il rispetto dei requisiti stabiliti per ogni misura. Si tratta di requisiti che occorre avere e mantenere tanto nel momento in cui si fa richiesta quanto nel corso del periodo di frizione della prestazione nei mesi a seguire.
L’eventuale perdita dei requisiti può portare al rischio di perdere il sostegno. Più nel dettaglio, vi sono dei casi in cui le famiglie che beneficiano dell’Assegno di Inclusione possono perdere il diritto alla prestazione, e talvolta può bastare anche l’ISEE errato. Si pensi, ad esempio, alle famiglie i cui figli divengono maggiorenni nel periodo in cui si fruisce della misura, un aspetto che va a cambiare la situazione rispetto al godimento, e medesimo discorso si legherebbe ad un eventuale decesso di un componente del nucleo della famiglia, qualora fosse fra i beneficiari della prestazione.
L’Assegno di Inclusione è una misura destinata a minorenni, over sessanta, invalidi, a coloro che hanno carichi di cura per figli piccoli oppure disabili, oppure a coloro che sono presi in carico da servizi socio – sanitari oppure assistenziali comunali. Eventuali cambiamenti rispetto alla composizione familiare o situazione reddituale comportano modifiche sulle cifre e persino sul diritto alla prestazione.
Assegno di Inclusione, attenzione ai requisiti: sospensione e riduzione, altri aspetti da sapere
Una questione molto importante, dunque, quella che si lega alle misure in generale e all’Assegno di Inclusione nel particolare a proposito dei requisiti per continuare a percepire la prestazione. I requisiti previsti, infatti, per l’Assegno di Inclusione, devono continuare ad esserci anche nel corso del periodo di fruizione del sostegno, e non soltanto quando si è presentata la richiesta.
L’ISEE utile, per la misura, continua ad essere quello del 2022, dal punto di vista dell’annualità reddituale e patrimoniale, tuttavia, i cambiamenti possono pesare significativamente sulle cifre e sul diritto ad avere la misura. Il figlio viene incluso nella scalda l’equivalenza, riguardo il calcolo della misura, soltanto sino al momento in cui è minorenne mentre, dopo i diciotto anni, va fuori dal perimetro di coloro che beneficiano del sostegno. Qualora in famiglia vi fossero altri soggetti fra i menzionati come beneficiari potenziali della misura, vi sarebbe la riduzione del quota che era inerente al figlio minorenne.
Una possibile opzione, anche se per le famiglie beneficiare non sarà lo stesso, riguarda il Supporto per la Formazione e il Lavoro, il sussidio in luogo del Reddito di cittadinanza e che è destinato a chi ha tra diciotto e cinquantanove anni. Si potrebbe valutare, nel caso della perdita del diritto all’Assegno di Inclusione, di poter far richiesta di tale aiuto, tenendo presente il vincolo inerente al prender parte alle attività di politica attiva del lavoro. Per quel che concerne gli importi, si può arrivare al massimo a trecento cinquanta euro mensili.