Arrivano confortanti indiscrezioni sul fronte Riforma delle pensioni. A breve potrebbe essere introdotto un nuovo meccanismo.
Il dibattito sulla Riforma delle pensioni torna al centro dei programmi di grande parte delle forze politiche. Nei prossimi mesi potrebbe essere approvato uno strumento che ha entusiasmato non solo i partiti di maggioranza ma anche le opposizioni, i sindacati e i tecnici.
“Il progetto che ho in mente risolverà tutto già dal 2025“, ha annunciato Massimo Garavaglia, Presidente della Commissione Finanze del Senato e membro della Lega. Al momento non ci sono molti dettagli, ma la nuova misura consentirebbe non solo l’uscita anticipata di molti lavoratori ma non graverebbe sulle finanze dello Stato.
Si tratta della cd. Quota 41 per tutti, un progetto non semplice da realizzare ma che potrebbe rivelarsi la soluzione più adatta per il superamento della Legge Fornero. Vediamo di cosa si tratta e quali requisiti prevede per l’uscita anticipata dal mondo lavorativo.
Riforma delle pensioni: quali sono i requisiti per beneficiare di Quota 41?
Quota 41 per tutti è uno strumento che permette di andare in pensione con 41 anni di contribuzione, a prescindere dall’età anagrafica. Secondo gli esperti, questo meccanismo sarebbe addirittura favorevole per le finanze pubbliche perché garantirebbe un discreto introito allo Stato.
I lavoratori potrebbero smettere di lavorare prima rispetto alle condizioni previste dalla pensione anticipata della Fornero (ossia 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne) e, contemporaneamente, i mancati versamenti verrebbero compensati dalle nuove assunzioni. Grazie a Quota 41, dunque, ci sarebbe anche un ricambio generazionale nel mondo del lavoro.
Il risparmio per lo Stato sarà possibile con la riduzione dell’assegno pensionistico spettante, per mezzo del ricalcolo interamente contributivo. In questo modo, lo Stato risparmierebbe circa 220 mila euro a pensionato, a fronte di una spesa di circa 30 mila euro per l’accesso anticipato al pensionamento.
Tali calcoli, ovviamente, sono approssimativi e non considerano una serie di variabili, che dovranno essere valutate attentamente prima dell’approvazione della misura. Quel che è certo è che Quota 41 sarà molto più favorevole per i lavoratori che hanno carriere lunghe e continue alle spalle e meno per i precari, gli stagionali e i lavoratori part-time.
Nei prossimi mesi, dunque, si dovrà lavorare per garantire la sicurezza nell’uscita anticipata dal mondo del lavoro anche per chi ha un numero inferiore di anni di contributi. Altrimenti i nuovi pensionati rischiano di percepire un assegno eccessivamente basso, a cause delle penalizzazioni imposte dal sistema contributivo.