Il caffè non si deve bere in associazione con l’assunzione di alcune medicine. I rischi per la salute non devono essere sottovalutati.
Il caffè contiene caffeina e questa può interferire con gli effetti di un farmaco. Ecco perché è bene sapere quando rinunciare alla bevanda preferita per evitare conseguenze sulla salute dell’organismo.
I farmaci si assumono per risolvere un problema di salute. Se bere caffè interferisce con le capacità curative del medicinale allora è bene non berlo e attendere la fine del trattamento. Sappiamo bene che per tante persone il caffè è un’abitudine a cui è difficile rinunciare. Senza la bevanda non riescono nemmeno ad iniziare la giornata e il malumore accompagnerà costantemente le ore che passeranno lente. Eppure per la propria salute potrebbe essere indispensabile sospenderne il consumo, almeno per qualche giorno in modo tale che il trattamento faccia effetto.
La caffeina può contrastare alcuni effetti dei farmaci riducendone l’efficacia. In generale, la caffeina influenza moltissime reazioni biologiche nell’uomo. Alcune interazioni sono positive per l’organismo, altre determinano effetti collaterali. Si tratta di una sostanza psicoattiva dalla conformazione chimica che la rende adatta all’interazione con recettori biologici specifici il cui compito è regolare la funzionalità del sistema cardiovascolare, nervoso ed endocrino. Quando non va assunta?
Le persone affetta da ipotiroidismo che assumono medicinali per riequilibrare i livelli ormonali non dovrebbero bere caffè perché la caffeina riduce l’assorbimento dei farmaci. Chi soffre di ipertiroidismo assume medicine per controllare e rallentare il battito cardiaco, anche in questo caso il caffè può contrastare l’effetto ricercato.
Alcuni farmaci per allergie se assunti con la caffeina, poi, potrebbero avere come conseguenza una maggiore difficoltà a dormire peggiorando la qualità del sonno. Medicine e caffè, infatti, stimolano troppo il sistema nervoso centrate tanto da ridurre la capacità di riposo. Inoltre il caffè potrebbe incrementare alcuni effetti collaterali dei farmaci broncodilatatori. Parliamo del mal di testa, dell’irritabilità e del mal di stomaco.
La caffeina, poi, sembrerebbe ridurre gli effetti dei medicinali assunti per controllare l’Alzheimer perché rende più difficile superare la barriera ematoencefalica. Parimenti, gli effetti degli antidepressivi si riducono assumendo caffè mentre aumentano gli effetti collaterali (palpitazioni e insonnia). Infine, chi prende medicine per l’osteoporosi deve evitarne l’assunzione con il caffè. Gli effetti sarebbero dimezzati. Vale anche per chi assume melatonina con lo scopo di rilassare il corpo e dormine meglio. La caffeina ha un effetto diametralmente opposto.
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